le piante
A partire dal mese di febbraio, fino alla fine dell'estate, si possono seminare le insalate da taglio: come abbiamo detto, si tratta di varietà di insalate diverse tra loro, dalla lattuga all'indivia, dal radicchioalla catalogna, che vengono seminate a scalare, ogni 15-20 giorni, su piccoli appezzamenti di terreno, e vengono raccolti tagliando le foglie alla base, quando sono alte dai 5 ai 10 cm: tagliare le varietà di insalata in questo periodo infatti, quando le insalate risultano ancora delicate e croccante, con piccole foglie sottili e gustose, incentiva il commercio ed il consumo di insalata sul mercato ortofrutticolointernazionale.
Verso la fine dell'inverno tutto l'orto o la serra in cui si è stabilito di coltivare l’insalata dovrebbe essere già pronto per la semina, ed in ogni caso sgombro da altre piante di verdura fresca od ortaggi in via di disseccamento e da eventuali esemplari di infestanti. Nelle coltivazioni di insalata estivo - autunnali, a seconda delle varietà di insalate prodotte, si semina da giugno a settembre. La semina dell’insalata può essere eseguita con diverse tipologie di coltura: la semina in pieno campo, la semina in semenzaio, la semina in serra, ecc...
Nella semina diretta in pieno campo di insalata, vista la stagione, è molto importante mantenere il terreno costantemente umido: per la germinazione dei semi delle piante di insalata infatti l'acqua riveste un'importanza fondamentale; occorre pertanto evitare che il terreno destinato alla coltura di insalata si asciughi, annaffiando ogni volta che il substrato sembra eccessivamente asciutto, fino a totale germinazione dei semi.
La profondità di semina dell’insalata è di 1 o 2 cm al massimo, mentre la distanza tra le file può variare tra i 30 e i 50 cm, oppure, sulla fila stessa, di circa 5-10 cm.
Quando le piante di insalata hanno sviluppato 7-8 foglioline, è necessario procedere al diradamento, lasciandole ad una distanza finale di 20-30 cm; nel caso di semina in semenzaio il trapianto va eseguito quando le piante hanno raggiunto lo stesso livello di sviluppo, avendo cura di mantenere le piante di insalata in luoghi ombreggiati e freschi, con costante irrigazione di acqua. Alcune varietà di insalatapossono imbiancare in modo naturale all’interno del cespo stesso, e quindi essere naturalmente pronte al consumo senza ulteriori interventi da parte del produttore di insalata, del coltivatore di insalata odell’azienda ortofrutticola che tratta la produzione di insalata; in altri casi, invece, è necessario un intervento apposito per l’imbiancatura: sono i casi dell’endivia, una varietà di insalata le cui foglie, all’esterno del cespo, vengono riunite e legate insieme 15-20 giorni prima della raccolta, in modo da permettere l’imbiancamento del cuore, e il caso dei radicchi, varietà di insalata che, per avere un imbiancamento completo, devono essere potate e stratificate in sabbia umida fino alla formazione di un nuovo grumo.
L’imbiancamento dell’insalata ne migliora le caratteristiche organolettiche: si otterranno quindi varietà di insalata più dolci e croccanti, anche se tale processo limita in parte le caratteristiche nutrizionali delle insalate.
Le piante di insalata temono molto il freddo: la protezione di esse contro le basse temperature è quindi un accorgimento indispensabile se si vuole protrarre la raccolta delle diverse varietà di insalata il più possibile durante l’inverno. La soluzione più semplice ed economica, che tanti produttori di insalata, distributori di insalata ed aziende ortofrutticole che trattano insalata adottano, consiste nel coprire le piante di insalata con del “tessuto non tessuto”; un’alternativa valida alla protezione delle piante di insalata alle basse temperature è anche ricorrere a delle serre fredde, alle quali si può aggiungere della paglia a protezione dei cespi. L’insalata da taglio, l’insalata da consumo fresco e l’insalata da cespo si raccolgono non appena le foglie hanno raggiunto i 5-8 cm di altezza, circa dopo 40 o 60 giorni dalla semina della varietà di insalata scelta: in genere non si diradano le piantine, ma le si lascia sviluppare liberamente, prelevando periodicamente la quantità necessaria per il consumo immediato.
Per evitare che con il tempo le foglie di insalata diventino coriacee si ripete l'operazione di semina ogni 10-20 giorni, su appezzamenti di terreno vicini; quando le foglie cominciano ad essere della misura giusta nel nuovo appezzamento il precedente può essere rilavorato e sarà pronto per una nuova semina: in questo modo moltissimi produttori di insalata, aziende ortofrutticole che si occupano dellacoltivazione di insalata ed in generale ogni attività che si occupa di produzione di insalata riescono a gestire sul mercato ortofrutticolo internazionale un continuo approvvigionamento di insalata fresca, che arriva sulle tavole dei consumatori molto fresca e croccante.
Per quanto riguarda le avversità della pianta di insalata, esistono diverse patologie d’origine fungina che possono interessare il grumolo (sclerotinia, antracnosi, peronospora); altri ospiti animali indesiderati (infestanti e parassiti) possono essere le limacce, i topi, gli afidi ed alcuni insetti terricoli che possono provocare seri danni ai seminati di insalata.
Le prevenzioni effettuate dai produttori di insalata, dai distributori di insalata, dalle aziende ortofrutticole che producono insalata biologica e dalle aziende ortofrutticole produttrici di insalata biologica consistono in più tecniche, tra cui vi sono una rotazione adeguata tra le colture ortofrutticole (verdura fresca ed ortaggi freschi alternati), l’evitamento di ristagni idrici e di semine di insalata troppo fitte, le irrigazioni regolari e costanti dei terreni dedicati alla produzione di insalata e alla produzione di insalata biologica, l’asportazione dei residui di prodotto ortofrutticolo infetto ed infine le concimazioni azotate o effettuate con prodotti rameici (non per le aziende produttrici di insalata biologica, per le quali i trattamenti a base di sostanze chimiche sono vietate dai regolamenti di certificazione dell’Unione Europea).
Verso la fine dell'inverno tutto l'orto o la serra in cui si è stabilito di coltivare l’insalata dovrebbe essere già pronto per la semina, ed in ogni caso sgombro da altre piante di verdura fresca od ortaggi in via di disseccamento e da eventuali esemplari di infestanti. Nelle coltivazioni di insalata estivo - autunnali, a seconda delle varietà di insalate prodotte, si semina da giugno a settembre. La semina dell’insalata può essere eseguita con diverse tipologie di coltura: la semina in pieno campo, la semina in semenzaio, la semina in serra, ecc...
Nella semina diretta in pieno campo di insalata, vista la stagione, è molto importante mantenere il terreno costantemente umido: per la germinazione dei semi delle piante di insalata infatti l'acqua riveste un'importanza fondamentale; occorre pertanto evitare che il terreno destinato alla coltura di insalata si asciughi, annaffiando ogni volta che il substrato sembra eccessivamente asciutto, fino a totale germinazione dei semi.
La profondità di semina dell’insalata è di 1 o 2 cm al massimo, mentre la distanza tra le file può variare tra i 30 e i 50 cm, oppure, sulla fila stessa, di circa 5-10 cm.
Quando le piante di insalata hanno sviluppato 7-8 foglioline, è necessario procedere al diradamento, lasciandole ad una distanza finale di 20-30 cm; nel caso di semina in semenzaio il trapianto va eseguito quando le piante hanno raggiunto lo stesso livello di sviluppo, avendo cura di mantenere le piante di insalata in luoghi ombreggiati e freschi, con costante irrigazione di acqua. Alcune varietà di insalatapossono imbiancare in modo naturale all’interno del cespo stesso, e quindi essere naturalmente pronte al consumo senza ulteriori interventi da parte del produttore di insalata, del coltivatore di insalata odell’azienda ortofrutticola che tratta la produzione di insalata; in altri casi, invece, è necessario un intervento apposito per l’imbiancatura: sono i casi dell’endivia, una varietà di insalata le cui foglie, all’esterno del cespo, vengono riunite e legate insieme 15-20 giorni prima della raccolta, in modo da permettere l’imbiancamento del cuore, e il caso dei radicchi, varietà di insalata che, per avere un imbiancamento completo, devono essere potate e stratificate in sabbia umida fino alla formazione di un nuovo grumo.
L’imbiancamento dell’insalata ne migliora le caratteristiche organolettiche: si otterranno quindi varietà di insalata più dolci e croccanti, anche se tale processo limita in parte le caratteristiche nutrizionali delle insalate.
Le piante di insalata temono molto il freddo: la protezione di esse contro le basse temperature è quindi un accorgimento indispensabile se si vuole protrarre la raccolta delle diverse varietà di insalata il più possibile durante l’inverno. La soluzione più semplice ed economica, che tanti produttori di insalata, distributori di insalata ed aziende ortofrutticole che trattano insalata adottano, consiste nel coprire le piante di insalata con del “tessuto non tessuto”; un’alternativa valida alla protezione delle piante di insalata alle basse temperature è anche ricorrere a delle serre fredde, alle quali si può aggiungere della paglia a protezione dei cespi. L’insalata da taglio, l’insalata da consumo fresco e l’insalata da cespo si raccolgono non appena le foglie hanno raggiunto i 5-8 cm di altezza, circa dopo 40 o 60 giorni dalla semina della varietà di insalata scelta: in genere non si diradano le piantine, ma le si lascia sviluppare liberamente, prelevando periodicamente la quantità necessaria per il consumo immediato.
Per evitare che con il tempo le foglie di insalata diventino coriacee si ripete l'operazione di semina ogni 10-20 giorni, su appezzamenti di terreno vicini; quando le foglie cominciano ad essere della misura giusta nel nuovo appezzamento il precedente può essere rilavorato e sarà pronto per una nuova semina: in questo modo moltissimi produttori di insalata, aziende ortofrutticole che si occupano dellacoltivazione di insalata ed in generale ogni attività che si occupa di produzione di insalata riescono a gestire sul mercato ortofrutticolo internazionale un continuo approvvigionamento di insalata fresca, che arriva sulle tavole dei consumatori molto fresca e croccante.
Per quanto riguarda le avversità della pianta di insalata, esistono diverse patologie d’origine fungina che possono interessare il grumolo (sclerotinia, antracnosi, peronospora); altri ospiti animali indesiderati (infestanti e parassiti) possono essere le limacce, i topi, gli afidi ed alcuni insetti terricoli che possono provocare seri danni ai seminati di insalata.
Le prevenzioni effettuate dai produttori di insalata, dai distributori di insalata, dalle aziende ortofrutticole che producono insalata biologica e dalle aziende ortofrutticole produttrici di insalata biologica consistono in più tecniche, tra cui vi sono una rotazione adeguata tra le colture ortofrutticole (verdura fresca ed ortaggi freschi alternati), l’evitamento di ristagni idrici e di semine di insalata troppo fitte, le irrigazioni regolari e costanti dei terreni dedicati alla produzione di insalata e alla produzione di insalata biologica, l’asportazione dei residui di prodotto ortofrutticolo infetto ed infine le concimazioni azotate o effettuate con prodotti rameici (non per le aziende produttrici di insalata biologica, per le quali i trattamenti a base di sostanze chimiche sono vietate dai regolamenti di certificazione dell’Unione Europea).
insalata
INSALATA
Con il termine “insalata” si designa genericamente un gruppo di ortaggi a foglia consumati prevalentemente crudi. Spesso invece, nella terminologia comune, il termine insalata ha assunto il significato di un vero e proprio piatto realizzato con più verdure fresche, condite o meno: l’accezione a cui noi facciamo riferimento in questo breve trattato sull’insalata è invece la prima.
La maggior parte delle insalate si può suddividere in tre famiglie botaniche: le CICORIE, che comprendono la sottocategoria dei radicchi, le INDIVIE e le LATTUGHE.
A queste principali famiglie botaniche si affiancano poi numerosissime altre tipologie di insalata a foglia cruda, come erbe di campo (crispigne, il tarassaco, la borragine), fiori ecc..
Mangiare insalata ogni giorno rappresenta una sana abitudine per una dieta corretta, mirata al benessere e alla salute dell’organismo. L'insalata verde, cioè la tipologia di insalata più comune e maggiormente conosciuta sul mercato ortofrutticolo internazionale, è presente nei menù di quasi ogni ristorante, per la notevole importanza che riveste nella dieta quotidiana di ciascuno di noi.
L’insalata è una tipologia di verdura fresca molto poca calorica, con solo 25 Kcal, dalle mille proprietà benefiche: nonostante esistano moltissime varietà di insalata, la composizione alimentare di questaverdura fresca varia di pochissimo.
In generale, l’insalata ha una parte edibile pari all’80-90% dell’intero cespo di foglie, è ricca di acqua e di sali minerali come il potassio, l’insalata ha pochissimi carboidrati, nessun grasso e poche proteine. Anche l’apporto vitaminico dell’insalata non è apprezzabile. Una tipica caratteristica dell’insalata è la sua voluminosità, che si traduce in un maggior potere saziante all’atto del pasto: mangiare insalata prima del pasto è un’ottima abitudine e un buon rimedio per coloro che devono sottostare a regimi dietetici ipocalorici; essendo povera di calorie e ricca di fibre, infatti, l’insalata prepara al pasto dando contemporaneamente un senso di sazietà immediato, anche se non duraturo.
Le insalate a foglia verde contengono all’incirca lo stesso quantitativo di agenti protettivi, come vitamine e sali minerali. È bene preferire sempre la parte verde dell’insalata rispetto a quella bianca, perché molto più ricca di caroteni, principali precursori della vitamina A. Come accennato, le fibre cellulosiche dell’insalata sono già di per sè ricche di molta acqua, e, per questo motivo, non si rigonfiano più di tanto nell’intestino, diversificandosi molto dalle proprietà di altre fibre, come ad esempio quelle derivanti dai cereali, che aumentano la massa fecale.
Il contenuto vitaminico dell’insalata dipende molto dalla sua freschezza, mentre il contenuto di sali minerali dipende dal fatto che l’insalata non sia lasciata troppo a lungo a bagno: rimane tuttavia importante lavare accuratamente l’insalata a causa dei probabili concimi e additivi chimici che vengono utilizzati per coltivare questi ortaggi, ad eccezione delle insalate biologiche, per le quali non vengono utilizzate nella coltivazione sostanze chimiche.
Il sapore di questi ortaggi freschi, di per sé non saporito, può essere arricchito con una limitata quantità di olio d’oliva, preferibilmente extravergine, o con svariate erbe aromatiche quali estragone, erba cipollina, pepe, aglio e cipolla, aromi che amplificano il sapore dell’insalata senza il bisogno di eccedere con l’utilizzo di olio, dannoso per il nostro corpo se consumato in eccessive quantità a causa del forte contenuto di lipidi che lo costituisce.
Mangiare insalata fa bene per il contenuto di fibra, che può ridurre i livelli di colesterolo e prevenire la stipsi o stitichezza: la fibra dà inoltre una sensazione di sazietà, con la conseguenza di mangiare meno ed il vantaggio di non ingrassare. Mangiare insalata infatti contribuisce a diminuire calorie, senza inficiare il grado di soddisfazione dell’appetito. Mangiare insalata porta benefici anche per la salute, grazie al contenuto di antiossidanti: nelle insalate verdi infatti vi sono una serie di potenti antiossidanti (vitamina C ed E, acido folico, licopene, e alfa-e beta-carotene), sostanze che contribuiscono a proteggere l'organismo da danni provocati da molecole dannose chiamati radicali liberi. Per anni, i ricercatori hanno rilevato un legame tra alimenti come frutta fresca e verdura fresca e minori rischi di molte malattie, in particolare il cancro. Inoltre, un recente studio, condotto dal National Cancer Institute, ha rivelato che le persone che hanno diete ricche di verdura fresca, ed in particolare di insalata, hanno un più basso rischio di sviluppare tumori, soprattutto per coloro che abusano di sostanze alcoliche e fumo di sigaretta.
All’acquisto dell’insalata sul mercato ortofrutticolo fresco o attraverso i prodotti ortofrutticoli confezionati di quarta gamma è bene controllare sempre che i colori siano vivaci, le foglie turgide, croccanti e non alterate da insetti; è inoltre importante non lasciare mai le diverse varietà di insalata negli involucri sigillati, poiché marcirebbero in breve tempo. La soluzione ideale è sistemare l’insalata in un contenitore coperto con un panno inumidito e riporle in un cassetto del frigorifero dove l’aria riesca a circolare.
Le insalate si conservano al massimo per 3-4 giorni, ad eccezione del radicchio rosso, un po’ più resistente in termini di tempo.
L’insalata nel mondo ha acquisito sempre maggior rilievo: numerosissime sono oggi le aziende produttrici di insalata, le aziende certificate per la produzione di insalata, i produttori di insalata, le aziende produttrici di insalata biologica, le aziende che si occupano di commercio di insalata (confezionamento di insalata e prodotti di quarta gamma a base di insalata), idistributori di insalata, gli importatori di insalata, gli esportatori di insalata ed i grossisti di insalata.
Con il termine “insalata” si designa genericamente un gruppo di ortaggi a foglia consumati prevalentemente crudi. Spesso invece, nella terminologia comune, il termine insalata ha assunto il significato di un vero e proprio piatto realizzato con più verdure fresche, condite o meno: l’accezione a cui noi facciamo riferimento in questo breve trattato sull’insalata è invece la prima.
La maggior parte delle insalate si può suddividere in tre famiglie botaniche: le CICORIE, che comprendono la sottocategoria dei radicchi, le INDIVIE e le LATTUGHE.
A queste principali famiglie botaniche si affiancano poi numerosissime altre tipologie di insalata a foglia cruda, come erbe di campo (crispigne, il tarassaco, la borragine), fiori ecc..
Mangiare insalata ogni giorno rappresenta una sana abitudine per una dieta corretta, mirata al benessere e alla salute dell’organismo. L'insalata verde, cioè la tipologia di insalata più comune e maggiormente conosciuta sul mercato ortofrutticolo internazionale, è presente nei menù di quasi ogni ristorante, per la notevole importanza che riveste nella dieta quotidiana di ciascuno di noi.
L’insalata è una tipologia di verdura fresca molto poca calorica, con solo 25 Kcal, dalle mille proprietà benefiche: nonostante esistano moltissime varietà di insalata, la composizione alimentare di questaverdura fresca varia di pochissimo.
In generale, l’insalata ha una parte edibile pari all’80-90% dell’intero cespo di foglie, è ricca di acqua e di sali minerali come il potassio, l’insalata ha pochissimi carboidrati, nessun grasso e poche proteine. Anche l’apporto vitaminico dell’insalata non è apprezzabile. Una tipica caratteristica dell’insalata è la sua voluminosità, che si traduce in un maggior potere saziante all’atto del pasto: mangiare insalata prima del pasto è un’ottima abitudine e un buon rimedio per coloro che devono sottostare a regimi dietetici ipocalorici; essendo povera di calorie e ricca di fibre, infatti, l’insalata prepara al pasto dando contemporaneamente un senso di sazietà immediato, anche se non duraturo.
Le insalate a foglia verde contengono all’incirca lo stesso quantitativo di agenti protettivi, come vitamine e sali minerali. È bene preferire sempre la parte verde dell’insalata rispetto a quella bianca, perché molto più ricca di caroteni, principali precursori della vitamina A. Come accennato, le fibre cellulosiche dell’insalata sono già di per sè ricche di molta acqua, e, per questo motivo, non si rigonfiano più di tanto nell’intestino, diversificandosi molto dalle proprietà di altre fibre, come ad esempio quelle derivanti dai cereali, che aumentano la massa fecale.
Il contenuto vitaminico dell’insalata dipende molto dalla sua freschezza, mentre il contenuto di sali minerali dipende dal fatto che l’insalata non sia lasciata troppo a lungo a bagno: rimane tuttavia importante lavare accuratamente l’insalata a causa dei probabili concimi e additivi chimici che vengono utilizzati per coltivare questi ortaggi, ad eccezione delle insalate biologiche, per le quali non vengono utilizzate nella coltivazione sostanze chimiche.
Il sapore di questi ortaggi freschi, di per sé non saporito, può essere arricchito con una limitata quantità di olio d’oliva, preferibilmente extravergine, o con svariate erbe aromatiche quali estragone, erba cipollina, pepe, aglio e cipolla, aromi che amplificano il sapore dell’insalata senza il bisogno di eccedere con l’utilizzo di olio, dannoso per il nostro corpo se consumato in eccessive quantità a causa del forte contenuto di lipidi che lo costituisce.
Mangiare insalata fa bene per il contenuto di fibra, che può ridurre i livelli di colesterolo e prevenire la stipsi o stitichezza: la fibra dà inoltre una sensazione di sazietà, con la conseguenza di mangiare meno ed il vantaggio di non ingrassare. Mangiare insalata infatti contribuisce a diminuire calorie, senza inficiare il grado di soddisfazione dell’appetito. Mangiare insalata porta benefici anche per la salute, grazie al contenuto di antiossidanti: nelle insalate verdi infatti vi sono una serie di potenti antiossidanti (vitamina C ed E, acido folico, licopene, e alfa-e beta-carotene), sostanze che contribuiscono a proteggere l'organismo da danni provocati da molecole dannose chiamati radicali liberi. Per anni, i ricercatori hanno rilevato un legame tra alimenti come frutta fresca e verdura fresca e minori rischi di molte malattie, in particolare il cancro. Inoltre, un recente studio, condotto dal National Cancer Institute, ha rivelato che le persone che hanno diete ricche di verdura fresca, ed in particolare di insalata, hanno un più basso rischio di sviluppare tumori, soprattutto per coloro che abusano di sostanze alcoliche e fumo di sigaretta.
All’acquisto dell’insalata sul mercato ortofrutticolo fresco o attraverso i prodotti ortofrutticoli confezionati di quarta gamma è bene controllare sempre che i colori siano vivaci, le foglie turgide, croccanti e non alterate da insetti; è inoltre importante non lasciare mai le diverse varietà di insalata negli involucri sigillati, poiché marcirebbero in breve tempo. La soluzione ideale è sistemare l’insalata in un contenitore coperto con un panno inumidito e riporle in un cassetto del frigorifero dove l’aria riesca a circolare.
Le insalate si conservano al massimo per 3-4 giorni, ad eccezione del radicchio rosso, un po’ più resistente in termini di tempo.
L’insalata nel mondo ha acquisito sempre maggior rilievo: numerosissime sono oggi le aziende produttrici di insalata, le aziende certificate per la produzione di insalata, i produttori di insalata, le aziende produttrici di insalata biologica, le aziende che si occupano di commercio di insalata (confezionamento di insalata e prodotti di quarta gamma a base di insalata), idistributori di insalata, gli importatori di insalata, gli esportatori di insalata ed i grossisti di insalata.
le varieta'
Esistono sul mercato ortofrutticolo internazionale numerosissime varietà di insalata, dalle specie e forme diverse, dai caratteristici colori e dalle distinte tecniche di coltivazione.
Come prima accennato, la maggior parte delle piante di insalata si può suddividere in tre grandi famiglie botaniche: le insalate cicorie, le insalate indivie e le lattughe.
La produzione delle diverse varietà di insalata in tutto il settore ortofrutticolo non ha interruzioni nel corso dell’anno: alcune varietà di insalata infatti sono prettamente invernali (indivia riccia, indiviascarola, radicchi), altre sono tipicamente primaverili - estive (lattuga cappuccio, lollo, trocadero), ed altre ancora estive - autunnali (lattuga a costa lunga, iceberg).
INSALATE CICORIE: la specie delle insalate cicorie comprende numerose varietà molto diverse tra loro, in genere a raccolta autunnale o invernale.
La cicoria comune (Cichorium intybus) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee: essa può avere coltivazione annuale, biennale o perenne. La cicoria è molto diffusa allo stato spontaneo, nei campi, dove è possibile apprezzarne i fiori, di color azzurro intenso.
Il caratteristico sapore amarognolo di questa varietà di insalata è particolarmente gradevole nelle piante giovani, che sono quindi da preferire al momento dell’acquisto. La varietà di cicoria rossa oradicchio rosso può essere consumata crudo nelle insalate oppure cotta, grigliata o stufata.
Il radicchio rosso è considerato molto pregiato, tant'è gli è stata riconosciuta la certificazione IGP. L’insalata cicoria è normalmente distinta in:
Sul mercato ortofrutticolo internazionale se ne riconoscono 2 varietà piuttosto pregiate: il radicchiorosso di Treviso, di forma allungata e dalle foglie molto carnose, e il radicchio di Chioggia, di forma globosa. Tipico del radicchio, come del resto di tutte le insalate cicorie, è il sapore amarognolo che è dovuto alla presenza dell'acido cicorico.
Il radicchio Rosso Tardivo ha foglie piuttosto lunghe e affusolate, e, se consumato crudo, è molto croccante; tuttavia esso essere consumato anche cotto ai ferri o fritto in padella.
Il radicchio rosso di Treviso è considerato molto pregiato, tanto da essergli stato riconosciutodall’Unione Europea la certificazione I.G.P. .
Le varietà di cicoria rossa più diffuse sono:
In commercio se ne trovano generalmente due tipologie; una a foglie verdi e frastagliate (adatta alla cottura) e una a costa larga e bianca o a puntarelle: i germogli della pianta di cicoria catalogna, chiamate anche “puntarelle”, vanno consumate crudi.
La cicoria catalogna è un'insalata caratterizzata da un buon contenuto di fosforo, calcio e vitamina A; essa ha ottenuto anche alcuni riconoscimenti con certificazioni provenienti dall’Unione Europea: la regione Lazio (Italia) ha ad esempio inserito questo tipo di insalata fra i prodotti agroalimentari tradizionali, come anche la regione Veneto, a cui è stato riconosciuto il prodotto tipico cicoria catalogna di Chioggia.
Le varietà di cicoria catalogna più diffuse sono:
Le insalate indivie si dividono in due gruppi: le indivie crispum ricce e le indivie latifolium o scarole.
Tra la varietà di cicoria riccia maggiormente commercializzate vi sono:
Tra la varietà di indivia scarolamaggiormente commercializzate vi sono:
La lattuga (Lactuca sativa) è una pianta appartenete alla famiglia delle Composite: il suo nome deriva dal latino lac, lactis (latte) in riferimento al liquido bianco contenuto nel fusto.
Il fusto della lattuga può raggiungere altezze considerevoli, fino a 130 cm circa.
La produzione di questo tipo di insalata lattuga è praticamente ininterrotta durante l'anno perché le specie sono così numerose che ogni stagione ha la sua varietà di lattuga: questo facilita tutti gliimprenditori agricoli, i produttori di insalata e le aziende ortofrutticole che intendano coltivare insalata lattuga con costanza e produttività durante l’anno. La lattuga viene solitamente consumata cruda, ma vi sono anche ricette che la prevedono bollita o stufata.
Esistono molte varietà di lattuga in commercio sul mercato ortofrutticolo internazionale, ma esse generalmente si suddividono in alcune grandi famiglie: lattuga cappuccio, lattuga da taglio, lattugaa foglia ondulata.
Come prima accennato, la maggior parte delle piante di insalata si può suddividere in tre grandi famiglie botaniche: le insalate cicorie, le insalate indivie e le lattughe.
La produzione delle diverse varietà di insalata in tutto il settore ortofrutticolo non ha interruzioni nel corso dell’anno: alcune varietà di insalata infatti sono prettamente invernali (indivia riccia, indiviascarola, radicchi), altre sono tipicamente primaverili - estive (lattuga cappuccio, lollo, trocadero), ed altre ancora estive - autunnali (lattuga a costa lunga, iceberg).
INSALATE CICORIE: la specie delle insalate cicorie comprende numerose varietà molto diverse tra loro, in genere a raccolta autunnale o invernale.
La cicoria comune (Cichorium intybus) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee: essa può avere coltivazione annuale, biennale o perenne. La cicoria è molto diffusa allo stato spontaneo, nei campi, dove è possibile apprezzarne i fiori, di color azzurro intenso.
Il caratteristico sapore amarognolo di questa varietà di insalata è particolarmente gradevole nelle piante giovani, che sono quindi da preferire al momento dell’acquisto. La varietà di cicoria rossa oradicchio rosso può essere consumata crudo nelle insalate oppure cotta, grigliata o stufata.
Il radicchio rosso è considerato molto pregiato, tant'è gli è stata riconosciuta la certificazione IGP. L’insalata cicoria è normalmente distinta in:
- CICORIA VERDE. Le varietà di cicoria verde più diffuse sono:
- CICORIA URANUS F1 PAN DI ZUCCHERO: Varietà di cicoria verde ibrida, le cui piante sono perfettamente cilindriche e le foglie permettono di conservare il prodotto per molto tempo. Si tratta di una pianta di insalata cicoria alta fino a 40 cm, dal bellissimo color verde. È una pianta resistente al freddo. Si raccoglie a 80 giorni dal trapianto.
- CICORIA PLUTO F1 BIANCA DI MILANO: Varietà di cicoria verde che si coltiva da marzo fino ad ottobre. Si tratta di una pianta di insalata cicoria dalla maturazione precoce, con foglie lunghe ed avvolgenti, veramente saporite. Pianta molto rustica e resistente alle malattie. Si raccoglie a circa 55 giorni dal trapianto.
- CICORIA CAPOTTA O MANTOVANA BIANCA A PALLA: Ottima varietà di insalata cicoria, caratterizzata da foglie larghe ed arrotondate di colore biondo chiaro che formano un cappuccio bianco e compatto. Molto resistente al freddo. Si raccoglie a 90 giorni dal trapianto.
- CICORIA CASTELLANO VARIEGATA DI CASTELFRANCO PRECOCE: varietà di cicoria le cui foglie esterne sono di colore verde chiaro, con punteggiature rosse che si evidenziano sempre più con l'arrivo del freddo. A cominciare dal mese di ottobre è possibile procedere alla legatura alla sommità delle foglie per imbiancare il cuore, che risulterà di colore giallo crema variegato di rosso. Si raccoglie a 80 giorni dal trapianto.
- CICORIA LUCREZIA VARIEGATA DI CASTELFRANCO TARDIVA: Ottima varietà di cicoria adatta per raccolte invernali. Le foglie esterne sono di colore verde chiaro con punteggiature rosse che si evidenziano sempre più con l'arrivo del freddo. A cominciare dal mese di ottobre è possibile procedere alla legatura Alla sommità delle foglie per imbiancare il cuore, che risulterà di colore giallo crema variegato di rosso. Si raccoglie a 100 giorni dal trapianto.
- CICORIA ADRIA VARIEGATA DI CHIOGGIA PRECOCE: varietà di cicoria di altissima qualità, a ciclo precoce. Molto resistente al freddo. Presenta un cespo di notevole pezzatura, con foglie di colore verde-giallognolo e screziature rosse. Ideale per produzioni invernali da gennaio e oltre. Arriva facilmente a 700/800 gr. di peso. Si raccoglie a 90 giorni dal trapianto
- CICORIA MARINA VARIEGATA DI CHIOGGIA TARDIVA: varietà di cicoria di altissima qualità a ciclo tardivo e molto resistente al freddo. Presenta cespi di notevole pezzatura, con foglie di colore verde-giallognolo e screziature rosse. Si tratta di una pianta di insalata adatta per produzioni invernali da gennaio e oltre. Arriva facilmente a 800/1000 gr. di peso. Si raccoglie a 120 giorni dal trapianto.
- CICORIA VARIEGATO DI LUSIA PRECOCE: varietà di cicoria le foglie, a maturazione completata, sono di color verde molto chiaro con variegature rossastre. Le foglie formano un cappuccio del peso di circa 300-400 gr. La varietà precoce si raccoglie a 60 giorni dal trapianto.
- CICORIA VARIEGATO DI LUSIA TARDIVO: varietà di cicoria le cui foglie, a maturazione avvenuta, sono di colore verde molto chiaro con variegature rossastre. La pianta presenta un cappuccio del peso di circa 400-600 gr. La varietà tardiva si raccoglie a 90 giorni dal trapianto.
- CICORIA BIANCA INVERNALE SEL. CAVARZERE: varietà di cicoria di altissima qualità a ciclo tardivo, estremamente resistente al freddo intenso. presenta cespi di notevole pezzatura, del peso fino ad 1 kg, con foglie di colore verde chiaro con screziature rosse. Ideale per raccolte invernali. Si raccoglie a 100/120 giorni dal trapianto.
- CICORIA ROSSA o RADICCHIO : Le cicorie a foglia rossa o variegata, comunemente chiamate radicchi, sono oggi la varietà più diffusa. Nella loro coltivazione si utilizza in genere un metodo particolare, la forzatura, una serie di operazioni che servono a conferire all’ortaggio il caratteristico colore: si estirpano le piante con la radice e se ne recidono le foglie sopra il colletto; le piante, conservate in mucchi, generano nuove foglie dal caratteristico colore rosso.
Sul mercato ortofrutticolo internazionale se ne riconoscono 2 varietà piuttosto pregiate: il radicchiorosso di Treviso, di forma allungata e dalle foglie molto carnose, e il radicchio di Chioggia, di forma globosa. Tipico del radicchio, come del resto di tutte le insalate cicorie, è il sapore amarognolo che è dovuto alla presenza dell'acido cicorico.
Il radicchio Rosso Tardivo ha foglie piuttosto lunghe e affusolate, e, se consumato crudo, è molto croccante; tuttavia esso essere consumato anche cotto ai ferri o fritto in padella.
Il radicchio rosso di Treviso è considerato molto pregiato, tanto da essergli stato riconosciutodall’Unione Europea la certificazione I.G.P. .
Le varietà di cicoria rossa più diffuse sono:
- CICORIA ROSSA DI VERONA PRECOCE: varietà di radicchio del tipo "Cotogna Veneta", con cespo tondo ovale, foglie di un bel rosso vivo, con nervature anche molto visibili. La varietà precoce si raccoglie a 80 giorni dal trapianto.
- CICORIA ROSSA DI VERONA TARDIVA: varietà di radicchio del tipo "Cotogna Veneta", con cespo tondo ovale, foglie di un bel rosso vivo, con nervature bianche molto visibili. Il peso di questa varietà di cicoria rossa è di circa 400 grammi. Si tratta di una pianta di insalata molto resistente al freddo. La varietà tardiva si raccoglie a 100 giorni dal trapianto.
- CICORIA ORCHIDEA ROSSA PRECOCISSIMA: varietà di radicchio apprezzata dagli amatori per la sua precocità e per il suo bellissimo colore rosso vinato. Il cespo di questa varietà di cicoria rossa è molto grosso, simile ad una lattuga e leggermente aperto. Varietà ideale per i climi più freddi. Si raccoglie a 50 giorni dal trapianto.
- CICORIA PERSEO ® PALLA ROSSA PRECOCISSIMA: varietà di radicchio a ciclo precoce, dal colore rosso brillante, con un cespo tondo e compatto. Si tratta di un’ottima varietà di insalata, adatta a colture anticipate in pieno campo (ma è consigliabile proteggere le piante con tessuto non-tessuto). Si raccoglie a 55 giorni dal trapianto. Peso 3/400 grammi.
- CICORIA ZEUS® PALLA ROSSA PRECOCE: varietà di radicchio precoce dai cespi voluminosi che raggiungono anche i 400 grammi di peso. Il cespo si presenta di un bellissimo color rosso scuro, con venature bianchissime. Varietà di insalata resistente al freddo. Si raccoglie a 70 giorni dal trapianto.
- CICORIA 3040® PALLA ROSSA MEDIO PRECOCE: varietà di radicchio precoce, dai cespi voluminosi che raggiungono anche i 400 grammi di peso. Il cespo si presenta color rosso scuro con venature bianchissime. Si tratta di una varietà di insalata resistentissima al freddo. Si raccoglie a 80 giorni dal trapianto.
- CICORIA 4050® PALLA ROSSA MEDIO TARDIVA: varietà di radicchio tardiva, dai cespi voluminosi che raggiungono anche i 500 grammi di peso, di color rosso scuro con venature bianchissime. Si tratta di una varietà di insalata resistentissima al freddo. Si raccoglie a 90 giorni dal trapianto.
- CICORIA 506® PALLA ROSSA TARDIVA: varietà di radicchio tardiva, con cespi voluminosi che raggiungono anche i 500 grammi di peso, di un color rosso scuro con venature bianchissime. Si tratta di una varietà di insalata resistentissima al freddo. Si raccoglie a 110 giorni dal trapianto.
- CICORIA APUS® ROSSA DI TREVISO PRECOCE: varietà di radicchio di Treviso precoce, i cui cespi si presentano di un bel colore rosso scuro, che incappucciano prima di a maturare. Media resistenza al freddo. Si raccoglie a 80 giorni dal trapianto.
- CICORIA SILE® ROSSA DI TREVISO TARDIVA: varietà di radicchio le cui foglie sono sottoposte a forzatura. Questa varietà di insalata cicoria matura dopo circa 15 gg: si eliminano le foglie esterne e si pulisce la radice lasciandone un pezzo di 5/7 cm. Raccolta a 110 giorni dal trapianto.
- RADICCHIO GIOVE: varietà di radicchio lungo che apre la stagione primaverile. Si tratta di una pianta di insalata cicoria rossa di pezzatura elevata e dal colore rosso ciliegia brillante, con un gusto giustamente amaro senza eccessi ed una costa completamente bianca, croccante al palato. Ha una costolatura originale per un radicchio lungo.
- CICORIA CATALOGNA: è una varietà di insalata cicoria, chiamata anche, in alcune zone d'Italia,cicoria asparago, e le cui foglie ricordano quelle del tarassaco. Essa si distingue dalle altre varietà d'insalata per il tipico sapore amaro, dato da uno zucchero particolare contenuto nelle foglie lunghe e strette.
In commercio se ne trovano generalmente due tipologie; una a foglie verdi e frastagliate (adatta alla cottura) e una a costa larga e bianca o a puntarelle: i germogli della pianta di cicoria catalogna, chiamate anche “puntarelle”, vanno consumate crudi.
La cicoria catalogna è un'insalata caratterizzata da un buon contenuto di fosforo, calcio e vitamina A; essa ha ottenuto anche alcuni riconoscimenti con certificazioni provenienti dall’Unione Europea: la regione Lazio (Italia) ha ad esempio inserito questo tipo di insalata fra i prodotti agroalimentari tradizionali, come anche la regione Veneto, a cui è stato riconosciuto il prodotto tipico cicoria catalogna di Chioggia.
Le varietà di cicoria catalogna più diffuse sono:
- CICORIA CLIO F1 CATALOGNA DI CHIOGGIA: Varietà di cicoria verde ibrida, che è possibile coltivare durante tutto l'arco dell'anno. Si tratta di una pianta eretta e vigorosa, dalla costa larga e bianca, con foglie abbastanza frastagliate. Si raccoglie a 60 giorni dal trapianto.
- CICORIA GALATINA CATALOGNA A PUNTARELLE: Varietà di cicoria verde dal cespo molto voluminoso. Si tratta di una pianta le cui foglie vengono consumate cotte, mentre i germogli centrali, chiamati "grugni", si consumano crudi e sono gustosissimi. Si raccoglie a 60 giorni dal trapianto.
- INSALATE INDIVIE: Varietà di insalata ormai sempre più presente sulle tavole dei consumatori. Si tratta di una tipologia di insalata utilizzata anche come ingrediente fondamentale nelle insalate preparate dalle aziende di trasformazione della quarta gamma.
Le insalate indivie si dividono in due gruppi: le indivie crispum ricce e le indivie latifolium o scarole.
- INDIVIA CRISPUM RICCIA: si tratta di una tipologia di insalata indivia facilmente riconoscibile per le foglie crespate e molto frastagliate, che devono essere compatte e ben turgide anche all’esterno. L’indivia riccia viene sempre consumata cruda, meglio ancora se combinata con altre varietà di insalata, alle quali aggiunge un delicato tocco amarognolo e una certa ruvidezza, che potrebbe tuttavia risultare eccessiva quando viene consumata da sola.
Tra la varietà di cicoria riccia maggiormente commercializzate vi sono:
- INSALATA DUCALE RICCIA A CUORE PIENO: Varietà di indivia riccia caratterizzata da cespi molto pesanti e da un bellissimo cuore pieno. Se legata, il cuore di questa varietà di insalata diventa ancora più bianco e croccante. Presenta foglie finemente frastagliate e molto croccanti. Si raccoglie a 60 giorni dal trapianto.
- INDIVIA WALLONE GIGANTE DEGLI ORTOLANI: Varietà di indivia riccia caratterizzata da cespi molto pesanti e da foglie molto allungate. Si tratta di una varietà piuttosto resistente al freddo. Si raccoglie a 70 giorni dal trapianto.
- INDIVIA SAMOA BIONDA A CUORE PIENO: varietà di indivia riccia dal cespo voluminoso, con foglie spesse di colore verde biondo ed un cuore pieno che imbianca facilmente. È una varietà adatta a raccolte estivo -autunnali. Si raccoglie a 60 giorni dal trapianto.
- INDIVIA ARTICA ASCOLANA: varietà di indivia riccia dal cespo vigoroso e voluminoso, con foglie grandi e spesse con cuore pieno auto-imbiancante. È la varietà che resiste di più al freddo. Si raccoglie a 80 giorni dal trapianto.
- INDIVIA RICCIA PANCALIERI: varietà di indivia riccia molto rustica, adatta alla coltura a pieno campo, con una semina estiva per il consumo in autunno-inverno. Il cespo è voluminoso, rigoglioso, espanso; presenta un cuore a rosetta, compatto, serrato.
- INDIVIA BIANCA RICCIA DA TAGLIO detta anche ENDIVIETTA BIONDA: varietà di indivia ricciacon foglie abbastanza suddivise e arricciate di colore giallo-chiaro/giallo-avorio
- INDIVIA VERDE RICCIA DA TAGLIO O ROMANESCA: varietà di indivia riccia con foglie più sviluppate in altezza rispetto alla varietà precedente e ricciute, di colore verde intenso, e con la costolatura centrale più chiara
- INDIVIA RICCIA DORANA: varietà di indivia riccia dal ceppo compatto, molto omogeneo e voluminoso ad elevata percentuale della parte imbiancata che garantisce poco scarto di lavorazione e rese commerciali elevate. Varietà adatta sia al mercato fresco che alla quarta gamma.
- INDIVIA RICCIA MIDORI: varietà di indivia a ciclo estivo, a coste larghe e a ricciatura fine, cespo ad alto speso specifico, di buon volume, fondo piuttosto arrotondato.
- INDIVIA RICCIA SNOOPIE (S&G): varietà di indivia riccia dalla pianta precoce, con un cespo di media grandezza, di colore verde scuro con parte interna giallo chiaro
- INDIVIA RICCIA WOODIE (S&G): varietà di indivia riccia dalla pianta precoce, con un cespo di media grandezza, di colore verde scuro con parte interna giallo chiaro, mediamente sensibile alla salita a seme
- INDIVIA RICCIA MYRNA: varietà di insalata indivia riccia di origine italiana, a ciclo medio tardivo, molto affidabile e rustica, dal colore giallo intenso che può risultare interessante per la quarta gamma.
- INDIVIA SCAROLA: Nelle indivie scarole, dalla primaverile "Tarquinis", attraverso la estiva "Bomber", alle autunnali "Dimora" e Seance", alla invernale "Santel" e per finire alla primaverile precoce "Quartana", si garantisce un approvvigionamento completo del prodotto ortofrutticolo dell’insalata indivia durante tutto l’arco dell’anno: con le introduzioni delle nuove varietà alcune caratteristiche di rusticità, sanità della pianta e produttività tipiche delle tipologie autunnali ed invernali si ritrovano infatti tutto l'anno.
Tra la varietà di indivia scarolamaggiormente commercializzate vi sono:
- INDIVIA SCAROLA VERDE FIORENTINA: varietà di indivia scarola di tipo fiorentino (origine Italia), si caratterizza per la resistenza al freddo; presenta un cespo di grosse dimensioni e sviluppato, pianta vigorosa, coste croccanti, foglie allungate di colore verde chiaro con cuore bianco e serrato.
- INDIVIA SCAROLA TARQUINIS: varietà di indivia scarola dalla raccolta primaverile
- INDIVIA SCAROLA BOMBER: varietà di indivia scarola bionda estiva dalle buone dimensioni, con portamento eretto, che non necessita di legatura
- INDIVIA SCAROLA ALLURE: varietà di indivia scarola da esportazione verso il nord Europa; tipologia di insalata verde scura a portamento eretto, adatta per raccolte tardo autunnali ed invernali
- INDIVIA SCAROLA LISUNA: varietà di indivia scarola scura estiva dal buon volume, con un fondo arrotondato e pieno. Riempie bene il cuore e imbianca facilmente senza legatura.
- INDIVIA SCAROLA SARDANA: varietà di indivia scarola bionda estiva dalle medie dimensioni ma elevato peso specifico. Portamento eretto, fondo molto sano. Ha una buona tolleranza al cuore nero.
- INDIVIA SCAROLA BUBIKOPF VERDE A CUORE PIENO: Varietà di indivia scarola caratterizzata da cespi molto pesanti e da foglie di un colore verde chiaro. Molto resistente al freddo, essa si raccoglie a 60 giorni dal trapianto.
- INDIVIA SCAROLA SEANCE: varietà di indivia scarola medio precoce, adatta per raccolte autunnali. Pianta di dimensioni medie, con portamento semieretto e foglie distese e non divise, di buona struttura. Si presenta di un colore verde brillante.
- INDIVIA SCAROLA SANTEL: varietà di indivia scarola di tipo gigante degli ortolani, dalla maturazione medio tardiva per raccolte invernali fino a marzo. Varietà di insalata di ottimo volume, con portamento più eretto delle giganti tradizionali, con le foglie basali che restano più sollevate dal terreno. Ottima tolleranza alle basse temperature. Adatta anche alla produzione per quarta gamma
- INDIVIA SCAROLA FULL HEART: varietà di indivia scarola particolarmente indicata per le colture primaverili-estivi. Presenta foglie rotonde, ampie, di colore verde scuro: le foglie interne formano un cuore grosso, ben serrato che facilita l'imbianchimento naturale. Piante di circa 35/40 cm di diametro. Ottima tolleranza al caldo e alla salita a seme.
- INDIVIA SOLERA GIGANTE DEGLI ORTOLANI: varietà di indivia scarola dai cespi giganti e molto pesanti. Presenta foglie spesse che formano un cuore molto pieno. Si tratta di una varietà di insalata molto resistente al freddo; si raccoglie a 70 giorni dal trapianto.
- INDIVIA CORNETTO DI BORDEAUX: varietà di indivia scarola dal cespo grosso, con le foglie avvolte nel classico cornetto. Presenta foglie di colore verde biondo e molto croccanti. Si raccoglie a 60-90 giorni dal trapianto.
- INDIVIA BELGA: varietà di ortaggio fresco dalla caratteristica forma ovale allungata. L’indivia belga presenta foglie bianche ben serrate, con sfumature giallo chiaro: quelle tendenti al verde hanno un sapore amaro molto più accentuato.
La lattuga (Lactuca sativa) è una pianta appartenete alla famiglia delle Composite: il suo nome deriva dal latino lac, lactis (latte) in riferimento al liquido bianco contenuto nel fusto.
Il fusto della lattuga può raggiungere altezze considerevoli, fino a 130 cm circa.
La produzione di questo tipo di insalata lattuga è praticamente ininterrotta durante l'anno perché le specie sono così numerose che ogni stagione ha la sua varietà di lattuga: questo facilita tutti gliimprenditori agricoli, i produttori di insalata e le aziende ortofrutticole che intendano coltivare insalata lattuga con costanza e produttività durante l’anno. La lattuga viene solitamente consumata cruda, ma vi sono anche ricette che la prevedono bollita o stufata.
Esistono molte varietà di lattuga in commercio sul mercato ortofrutticolo internazionale, ma esse generalmente si suddividono in alcune grandi famiglie: lattuga cappuccio, lattuga da taglio, lattugaa foglia ondulata.
- LATTUGA CAPPUCCIO: varietà di lattuga di forma rotonda e dalle foglie molto larghe, concave e rugose. Si tratta del tipo di lattuga più utilizzato, consumato e commercializzato sul mercato ortofrutticolo.
- LATTUGA TROCADERO: varietà di lattuga che si distingue per robustezza e consistenza croccante;presenta una testa di media grossezza con foglie di un bel verde intenso sfumato di rosa e un cuore bianco-giallo. Adatta per raccolta in autunno-inverno.
- LATTUGA ICEBERG O LATTUGA BRASILIANA (anche Californiana): varietà di lattugaparticolarmente resistente al calore e, per questo, utilizzata spesso nella preparazione dei famosi hamburger. Si tratta di un tipo di lattuga che rimane tondeggiante, con una forma simile al cavolo cappuccio, dalle foglie molto larghe, concave e rugose, e dalla consistenza croccante. È un tipo di insalata dal gusto dolce, succoso e croccante
- LATTUGA REGINA DI MAGGIO: varietà di lattuga a foglia rotonda dal lembo espanso di colore verde chiaro e sfumata di rosa al bordo. Cappuccio tondo e ben serrato. Ciclo precoce, si semina in marzo – aprile e si raccoglie da metà maggio a metà giugno.
- LATTUGA AUGUSTA: varietà di lattuga di media grossezza con foglie di un bel verde intenso, adatta al consumo fresco
- LATTUGA APPIA: varietà di lattuga dalle foglie verdi e brillanti, adatte sia al consumo fresco sia alla produzione di insalata per quarta gamma
- LATTUGA ANALENA: varietà di lattuga cappuccina adatta alle raccolte primaverili ed autunnali in pieno campo. Ha una eccezionale presentazione sia del cespo, ampio e con foglie brillanti, che del fondo, di buona larghezza e con colletto di sezione ridotta e coste fini e diritte. Si adatta sia per il mercato fresco che per la produzione di cuori di lattuga ed ha un ampio periodo di raccolta grazie alla lenta evoluzione della maturazione.
- LATTUGA PRONTO: varietà di lattuga cappuccio di colore verde medio sempre brillante. Adatta alle coltivazioni in pieno campo per raccolte tardo primaverili, autunnali ed estive in Abruzzo (Fucino). Pianta voluminosa e pesante con fondo pieno ed ampio; fittone di ridotte dimensioni. Foglie leggermente ondulate e lisce, di buon spessore. Brillante anche nei periodi di maggiore intensità luminosa.
- LATTUGA DA TAGLIO O LATTUGHINI A COSTA LUNGA: Detta comunemente anche lattuga da taglio, si presenta di vario tipo, a foglie lunghe e verdastre o tenere e bianche o raccolte in piccoli cespi ricciuti. La pianta è ricca di foglie tenere, che possono essere tagliate due o tre volte durante il ciclo vegetativo perché si riformano rapidamente. Esse sono consumate sia a crudo nelle insalate, sia cotte brasate o nella preparazione di minestre.
- LATTUGA ROMANA: varietà di lattuga caratterizzata da foglie strette e allungate; ha una pianta a cespo di aspetto ovale, presenta foglie a margine liscio di colore verde intenso, leggermente bollose, che si sovrappongono strettamente attorno ad un cuore non completamente chiuso.
- LATTUGA‘BIONDA DEGLI ORTOLANI’: varietà di lattuga il cui cespo è di forma allungata e voluminoso che si raccoglie solo quando è compatto e pieno. Foglie di color verde brillante all’esterno e bianche all’interno con nervature bianche e grosse.
- LATTUGA ‘VERDE D’INVERNO’: varietà di lattuga il cui cespo è verde brillante nella parte esterna, mentre è bianco all’interno.
- LATTUGA PASQUALINA: varietà di lattuga con foglia frastagliata dalle piccole dimensioni, appartenente alle lattughe acefale; si raccoglie in primavera
- LATTUGA TRENTINA: varietà di lattuga dal cespo di buone dimensioni, con foglia frastagliata‚ ottima per la qualità gustativa. È una varietà molto rustica che produce bene anche in condizioni non ottimali.
- LATTUGA LOLLO ROSSA:tipologia di lattuga con cespi di colore rosso tenue tendente al verde oppure nella variante “Triple Red” di un rosso acceso, tendente allo scarlatto, cespi di 200 grammi in media a portamento basso e semi sferico. Di sapore leggermente amaro stico, croccante e serbevole, è adatta alla lavorazione di quarta gamma.
- LATTUGA LOLLO BIONDA: è una varietà che si utilizza come lattughino da taglio se seminata fitta, oppure come varietà da cespo. La pianta è di media taglia con foglie di colore verde chiaro, fini, ricce, con lembo frastagliato.
- LATTUGA BIONDA RICCIOLINA: Varietà di lattuga precoce, con una pianta rustica a cespo aperto con foglie erette e consistenti, di colore biondo con margine arricciato. Questa varietà di insalata rivegeta dopo il taglio.
- LATTUGA SALANOVA®: particolare varietà di lattuga a marchio registrato "Rijk Zwaan", che si suddivide attualmente in due tipologie: a foglie frastagliate (incised) bionde e rosse simili alla "Lollo", oppure multifoglie (multileaves) bionde e rosse a cappuccio. Questa varietà di lattuga viene commercializzata per il mercato fresco come prodotto a cespo intero o come prodotto per la quarta gamma in buste a foglie singole. Tali lattughe sono caratterizzate dal fatto che con un unico taglio, il cespo si separa in tante foglie uguali.
- LATTUGA A FOGLIA ONDULATA: varietà di lattughe la cui caratteristica primaria è quella di avere foglie ondulate, di colore verde intenso tendenti al rossiccio, particolarmente dolci e croccanti.
- INSALATA LATTUGA GENTILE O INSALATA GENTILINA: varietà di lattuga a foglia ondulata dal sapore fresco e delicato
- INSALATA LATTUGA GENTILE CORANY: varietà di insalata gentile da pieno campo per raccolte da giugno a ottobre, di origine italiana. Presenta un fogliame dentellato, plastico, di facile manipolazione, con un cespo sempre aperto anche con scarsa luminosità. Il fondo mantiene un colore fresco e non sbianca in fase di maturazione. L'elevata resistenza alla salita a seme ed alla formazione di doppie teste, unite al corredo di resistenza contro i più recenti ceppi patogeni di Bremia, la rendono una scelta affidabile.
- LATTUGA BATAVIA: varietà di lattuga gentilina per raccolte autunnali, invernali e di inizio primavera. Si tratta di una pianta di insalata plastica, rustica e notevolmente produttiva anche in condizioni di freddo e poca luce. Presenta un cespo elegante, aperto e di colore verde brillante. Fondo serrato con torsolo molto piccolo. Questa varietà di insalata ha una resistenza elevata alle avversità e ai parassiti. Adatta al mercato ortofrutticolo fresco.
- LATTUGA ESTONY: varietà di lattuga della tipologia "gentilina" verde. Adatta alle coltivazioni in pieno campo per raccolte estive e al Nord anche in serra. Cespo sempre aperto con foglie di colore verde medio molto tolleranti all'ingiallimento dei bordi. Foglia molto elastica, poco soggetta a rotture nella manipolazione. Fondo con taglio di ridotte dimensioni. Particolarmente interessante la sua resistenza agli afidi e alle manipolazioni.
la produzione
La produzione dell’insalata nel mondo, ed in particolar modo la produzione di lattuga, è stimata intorno 22.253.266 tonnellate (FAO, 2008). La Cina è in testa alla produzione di insalata mondiale, con 12.505.500 tonnellate di insalata prodotte, seguita dagli Stati Uniti, con 4.014.590 t, dalla Spagna, con 1.002.800 t, dall’Italia, con 847.666 t, e dall’India, con 790.000 t di insalata prodotta (FAO, 2008). Quanto alla superficie, in Cina nel 2009 sono stati coltivati 550.265 ettari destinati alla produzione di insalata; negli Stati Uniti, nello stesso anno, sono stati coltivati 110.966 ettari di insalata, di cui circa il 70 % prodotti nella sola California.
Anche la produzione di insalata in serra, sempre più in aumento, si aggira sulle 56.000 t in Olanda (quantità più che doppia rispetto a quella in piena aria), 45.000 t in Francia, 40.000 in Spagna, e 18.000 tonnellate in Inghilterra. Seguono con valori minori le produzioni di insalata in serra di Germania e Danimarca.
Le insalate, tra i principali e più importanti ortaggi freschi da foglia da taglio, hanno visto un’estensione sempre maggiore dell’areale di coltivazione in diversi paesi del Mediterraneo, a causa della crescente domanda di questi prodotti ortofrutticoli ad opera delle industrie di quarta gamma, interessate alconfezionamento di insalata in buste ed al confezionamento di altri prodotti ortofrutticoli già lavati e tagliati, commercializzati sul mercato ortofrutticolo già pronti per il consumo.
Tra i paesi europei produttori di frutta fresca, verdura fresca ed ortaggi risulta al primo posto la Spagna, seguita da Italia, Francia, Germania, Grecia e Polonia.
La Spagna possiede il primato per la produzione di insalata europea, con 850 milioni di tonnellate prodotte (dato medio sul periodo 2008-2010); segue al secondo posto l'Italia con 490 milioni di tonnellate, e la Francia, con 315 milioni di tonnellate prodotte.
In Italia, la produzione di insalata(dati 2010) si attesta attorno alle 700.000 tonnellate, ottenute per quasi il 70% nelle regioni italiane di Puglia (25%), Campania (15%), Sicilia (10%), Lazio (9%) e Abruzzo (7%). Nella produzione di insalata in piena aria, nel 2002, sono stati coltivati circa 19.016 ettari, con una produzione totale di 382.592 tonnellate, una produzione di insalata raccolta di 363.981 t e per unità di superficie di 20,12 t/ha.
Secondo gli ultimi dati del ministero spagnolo dell'agricoltura, datati 2011, la produzione di insalata in Spagna ha registrato incrementi del 4,9% rispetto all’anno precedente (2010). In particolare, la quantità di lattuga prodotta è salita a 860.400 tonnellate. Nonostante questi dati di produzione confortanti, in Spagna nel 2011 i produttori di insalata delle regioni di Murcia, Alicante e Almeria hanno subito "gravi perdite" a causa del gelo che ha colpito gran parte dell'Europa nell’inverno.
Il 2011, non solo per i produttori di insalata spagnoli, rimarrà nella memoria come annata catastrofica per la produzione di insalata: i produttori francesi di lattuga, infatti, hanno visto calare i prezzi dell’insalata del 17% rispetto all’anno precedente, ed anche i volumi hanno registrato un segno negativo. Ad eccezione della Germania, tutti i paesi europei hanno registrato un calo di produzione di insalatanell’anno 2011. La produzione della lattuga in Europa è instabile: solo l'Italia registra una certa stabilità da circa 10 anni.
Le motivazioni da ricercare riguardo al calo di produzione di insalata che hanno registrato più o meno tutti i Paesi dell’Unione Europea sono dovute ai prezzi pagati agli agricoltori, che risultano molto inferiori ai costi stessi di produzione dell’insalata. La media dei prezzi dell’insalata è stata intorno ai 0,10 centesimi di euro al chilo, quando invece costi di produzione dell’insalata sono pari circa a 0,14 euro al chilogrammo.
Inoltre l’intera produzione di insalata europea ha raggiunto livelli adeguati per la raccolta contemporaneamente, con la conseguenza di un'abbondante disponibilità di prodotto ortofrutticolo sulmercato internazionale: questo fatto ha contribuito a far crollare ulteriormente i prezzi dell’insalata sulmercato ortofrutticolo. Per un cespo di lattuga che normalmente sarebbe stato pagato tra i 10 e i 12 centesimi di euro al chilo, il prezzo nel 2011 pagato è stato pari a 3 centesimi di euro, cosicché molticoltivatori di insalata, produttori di insalata, aziende ortofrutticole che producono insalata edoperatori che si occupano di insalata sul settore ortofrutticolo hanno deciso di non raccogliere nemmeno.
La produzione di insalata in Portogallo, coltivata soprattutto nelle serre, risulta invece sempre più in aumento secondo i dati 2010, la produzione di lattuga portoghese si è estesa su un'area molto maggiore degli anni precedenti.
Anche la produzione di insalata in serra, sempre più in aumento, si aggira sulle 56.000 t in Olanda (quantità più che doppia rispetto a quella in piena aria), 45.000 t in Francia, 40.000 in Spagna, e 18.000 tonnellate in Inghilterra. Seguono con valori minori le produzioni di insalata in serra di Germania e Danimarca.
Le insalate, tra i principali e più importanti ortaggi freschi da foglia da taglio, hanno visto un’estensione sempre maggiore dell’areale di coltivazione in diversi paesi del Mediterraneo, a causa della crescente domanda di questi prodotti ortofrutticoli ad opera delle industrie di quarta gamma, interessate alconfezionamento di insalata in buste ed al confezionamento di altri prodotti ortofrutticoli già lavati e tagliati, commercializzati sul mercato ortofrutticolo già pronti per il consumo.
Tra i paesi europei produttori di frutta fresca, verdura fresca ed ortaggi risulta al primo posto la Spagna, seguita da Italia, Francia, Germania, Grecia e Polonia.
La Spagna possiede il primato per la produzione di insalata europea, con 850 milioni di tonnellate prodotte (dato medio sul periodo 2008-2010); segue al secondo posto l'Italia con 490 milioni di tonnellate, e la Francia, con 315 milioni di tonnellate prodotte.
In Italia, la produzione di insalata(dati 2010) si attesta attorno alle 700.000 tonnellate, ottenute per quasi il 70% nelle regioni italiane di Puglia (25%), Campania (15%), Sicilia (10%), Lazio (9%) e Abruzzo (7%). Nella produzione di insalata in piena aria, nel 2002, sono stati coltivati circa 19.016 ettari, con una produzione totale di 382.592 tonnellate, una produzione di insalata raccolta di 363.981 t e per unità di superficie di 20,12 t/ha.
Secondo gli ultimi dati del ministero spagnolo dell'agricoltura, datati 2011, la produzione di insalata in Spagna ha registrato incrementi del 4,9% rispetto all’anno precedente (2010). In particolare, la quantità di lattuga prodotta è salita a 860.400 tonnellate. Nonostante questi dati di produzione confortanti, in Spagna nel 2011 i produttori di insalata delle regioni di Murcia, Alicante e Almeria hanno subito "gravi perdite" a causa del gelo che ha colpito gran parte dell'Europa nell’inverno.
Il 2011, non solo per i produttori di insalata spagnoli, rimarrà nella memoria come annata catastrofica per la produzione di insalata: i produttori francesi di lattuga, infatti, hanno visto calare i prezzi dell’insalata del 17% rispetto all’anno precedente, ed anche i volumi hanno registrato un segno negativo. Ad eccezione della Germania, tutti i paesi europei hanno registrato un calo di produzione di insalatanell’anno 2011. La produzione della lattuga in Europa è instabile: solo l'Italia registra una certa stabilità da circa 10 anni.
Le motivazioni da ricercare riguardo al calo di produzione di insalata che hanno registrato più o meno tutti i Paesi dell’Unione Europea sono dovute ai prezzi pagati agli agricoltori, che risultano molto inferiori ai costi stessi di produzione dell’insalata. La media dei prezzi dell’insalata è stata intorno ai 0,10 centesimi di euro al chilo, quando invece costi di produzione dell’insalata sono pari circa a 0,14 euro al chilogrammo.
Inoltre l’intera produzione di insalata europea ha raggiunto livelli adeguati per la raccolta contemporaneamente, con la conseguenza di un'abbondante disponibilità di prodotto ortofrutticolo sulmercato internazionale: questo fatto ha contribuito a far crollare ulteriormente i prezzi dell’insalata sulmercato ortofrutticolo. Per un cespo di lattuga che normalmente sarebbe stato pagato tra i 10 e i 12 centesimi di euro al chilo, il prezzo nel 2011 pagato è stato pari a 3 centesimi di euro, cosicché molticoltivatori di insalata, produttori di insalata, aziende ortofrutticole che producono insalata edoperatori che si occupano di insalata sul settore ortofrutticolo hanno deciso di non raccogliere nemmeno.
La produzione di insalata in Portogallo, coltivata soprattutto nelle serre, risulta invece sempre più in aumento secondo i dati 2010, la produzione di lattuga portoghese si è estesa su un'area molto maggiore degli anni precedenti.